Financial Markets Background Settimane meno dense per i market movers che lasciano i mercati in un movimento di inerzia dopo i dati sull’inflazione USA. Ancora il dollaro resta in un completo stato di debolezza, a causa delle prospettive di tagli tassi che sembrano oramai alle porte del prossimo 2024, debolezza sostenuta da un chiaro risk on che domina gli altri comparti finanziari e che toglie al biglietto verde anche la possibilità di status rifugio. La forza del comparto azionario prosegue, sempre più sostenuto da una stagionalità rialzista forte via via che si avvicina il termine dell’anno, e gli incoraggianti dati sull’inflazione Usa hanno donato fiducia agli investitori che credono in un’imminente cambio di rotta da parte della FED. Le trimestrali USA vanno alla conclusione, con un confermato rounding bottom che dona ora alle aziende Usa nuovo vigore, ancora supportate dal trend dell’AI che domina ancora la scena e che pone i riflettori sui dati prossimi di Nvidea. la settimana che si apre oggi trova in calendario a partire da domani martedì gli incontri della RBA e del FOMC della FED, appuntamenti che potrebbero dare ancora tanta volatilità ai mercati, special modo il comparto valutario, se l’RBA dovesse aprire a nuovi rialzi tassi ed a politiche future ancora aggressive, mentre il FOMC dovesse dimostrarsi più accomodante, allora asset come audusd potrebbero vivere i primi segnali di un cambio strutturale del trend per il prossimo 2024. La forza del dollaro potrebbe essere al tramonto e la ripartenza economica futura sarebbe il propellente per credere nelle veloci ed elastiche economie oceaniche, che tuttavia restano preda del rallentamento asiatico, dato da non sottovalutare. In calendario ancora i dati sull’inflazione in Canada, che potrebbero confermare il trend di rallentamento mondiale dei prezzi ed offrire cosi una sponda di favore alle decisioni della BOC di non alzare ulteriormente il costo del denaro. Ma passiamo ora in rassegna quali i principali market movers della prossima settimana:
Martedi 21 NOVEMBRE - 01.30 RBA MEETING MINUTES Preludio all’appuntamento chiave del 5 dicembre con la RBA, avremo le minute già martedi 21 novembre, minute che potrebbero dare preziose informazioni sulle prossime intenzioni della banca centrale australiana, ancora impegnata nella lotta contro l’inflazione dopo l’ultimo rialzo di 25Bp che ha messo in luce la volontà di ricorrere a misure più aggressive vista la resilienza dell’economia australiana. Gli operatori sperano di trovare ancora dichiarazioni hawkish che possano dare continuità ad un processo di gestione dell’inflazione e ristabilire cosi il potere di acquisto dei cittadini australiani e dare nuovo slancio al GDP del paese.
- 14.30 INFLATION RATE YOY CAD L’inflazione mondiale sta rallentando , i dati americani hanno dato fiducia al precesso di rallentamento dell’inflazione e dora anche in Canada , ci si attende un rallentamento dal +3.8% al +3.2% del dato generale a conferma del trend mondiale e a sostegno delle scelte della BOC di non alzare ulteriormente il costo del denaro in attesa che l’economia reale risponda ai rialzi già messi in campo sino ad oggi.
- 20.00 FOMC minutes USA Attese le minute del FOMC FED che ci traghetteranno fino al 13 dicembre, data dell’ultima riunione della FED per questo 2023. Le speranze per i mercati sono di poter trovare supporto alla teoria dei primi tagli tassi nella metà del 2024, con la prospettiva di un’economia ancora robusta che possa portare al tanto sperato soft landing. Se il FOMC dovesse confermare degli outlook postivi per il 2024 , con una crescita stabile ed un calo dell’inflazione, si potrebbe alimentare l’attuale sentiment di risk on e generare fiducia nella prossima riunione FED.
Mercoledì 22 NOVEMBRE - 14.30 DURABLE GOODS ORDERS Lettura per gli States dei nuovi ordini di beni durevoli, lettura che potrebbe dare chiarimenti sul futuro stato dell’economia USA, che sebbene stia per ora reggendo l’impatto con i rialzi tassi della FED potrebbe tuttavia subire nel prossimo 2024 una battuta di arresto . le aspettative sono per un -3.2% MoM rispetto allo scorso +4.7% segnale di potenziale rallentamento che darebbe tuttavia sponda a rientri ulteriori dell’inflazione futura.
Giovedì 23 novembre - 09.30 PMI FLASH MANIFACTURING Riprendono le pubblicazioni sui PMI e questa volta ancora dato rilevante per la Germania che sta dando luce alla fragilità del tessuto economico europeo. La Germania sta subendo ora il rallentato del partner asiatico, rallentamento che penalizza le esportazioni e quindi la produzione manifatturiera. Gli ultimi dati si erano attestati ad un +40.8% e le previsioni ora sono per un leggero rimbalzo a 41.2% il che lascerebbe l’economia tedesca ancora ferma nella zona di rallentamento economico.
Venerdì 24 NOVEMBRE - 00.30 INFLATION RATE YoY GIAPPONE Occhi ancora puntati sull’economia asiatica ,con il Giappone che vive un’inflazione al 3% ma senza poter parlare ancora di vera crescita della domanda, ma solo di un’inflazione importata da uno yen in caduta libera. L’economia ancora debole, e la lenta ripartenza della domanda interna unita alle incertezze sulle economie occidentali, lasciano ancora la BOJ improntata a politiche accomodanti che non sostengono lo yen. Unica speranza per trovare un cambio nelle politiche monetarie della BOJ sarebbe l’esplosione dell’inflazione
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