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La conferenza stampa di oggi della BCE sui tassi di interesse suggerisce un futuro incerto per l’UE

The European Central Bank (ECB) hinted at storm clouds for the EU in its interest rate press conference today.
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Come al solito, la presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Christine Lagarde ha concluso l’annuncio odierno della BCE secondo cui l’UE manterrà i tassi di interesse invariati con una conferenza stampa sulla decisione sui tassi.

Inizialmente, i commenti di Lagarde erano una replica quasi esatta del suo precedente discorso sulla decisione del tasso di interesse dello scorso mese di dicembre, in cui affermava che “a parte un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva legato all’energia, la tendenza al ribasso dell’inflazione sottostante è continuata… Le rigide condizioni di finanziamento stanno frenando la domanda e questo sta contribuendo a spingere verso il basso l’inflazione.

Tuttavia, a seguito di ciò, il presidente ha avanzato alcune prospettive più gravi per la zona euro:

Guardando all’attività economica, è probabile che l’economia dell’area euro abbia registrato una stagnazione nell’ultimo trimestre del 2023. I dati in arrivo continuano a segnalare debolezza nel breve termine… L’inflazione è salita al 2,9% a dicembre, come alcune delle passate misure fiscali. Le misure per attenuare l’impatto degli alti prezzi dell’energia sono scomparse dal tasso di inflazione annuale, anche se la ripresa è stata più debole del previsto”.

Alcuni aspetti positivi

C’erano alcuni aspetti positivi, secondo Lagarde. Di particolare interesse è stato il fatto che, mentre l’inflazione alimentare è scesa al 6,1%, anche l’inflazione core, esclusi i prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia, è scesa – il che significa che la diminuzione dell’inflazione nell’Eurozona non è stata dovuta solo al calo dei prezzi del petrolio, come nel caso di molte nazioni.

Come ha affermato Lagarde, ci sono segnali che suggeriscono una crescita per l’UE nel medio termine, se non nel breve termine:

I dati in arrivo continuano a segnalare debolezza nel breve termine. Tuttavia, alcuni indicatori lungimiranti indicano una ripresa della crescita più avanti. Il mercato del lavoro è rimasto robusto. Il tasso di disoccupazione è tornato al livello più basso dall’inizio dell’euro”.

Segnali di avvertimento

Restano però alcune nubi scure all’orizzonte. Di particolare rilievo sono i seguenti:

  • L’inflazione dei servizi rimane invariata al 4%, nonostante le rigide condizioni di politica monetaria
  • La domanda di lavoro sta rallentando, secondo Lagarde, “con meno posti vacanti pubblicati”
  • Il debito pubblico nella maggior parte dei paesi europei rimane troppo elevato
  • Per quanto riguarda le condizioni di politica finanziaria e monetaria in Europa, “le dinamiche del credito sono leggermente migliorate, ma nel complesso rimangono deboli”, ha affermato Lagarde
  • A novembre i prestiti alle imprese sono diminuiti, mentre i prestiti alle famiglie sono cresciuti ad un tasso molto contenuto, appena dello 0,5%.

Con queste sfide da affrontare, Lagarde e il suo team avranno una missione davanti a loro, se davvero i tassi di interesse dell’Unione Europea dovranno essere abbassati già a giugno o luglio di quest’anno, come sia Lagarde che i suoi colleghi della BCE hanno lasciato intendere la scorsa settimana a Davos.