Morte dell’informatore della Boeing: chi era Joshua Dean?

Joshua Dean, ex dipendente e informatore contro il fornitore di Boeing, Spirit AeroSystems, è morto in circostanze improvvise e tragiche, aggravando le continue preoccupazioni dell’industria aeronautica sulla sicurezza e sulla responsabilità aziendale.
Questo evento segue da vicino la morte di un altro informatore della Boeing, John Barnett, dando un tono cupo al settore. Qui esploriamo la cronologia degli eventi che hanno portato alla prematura scomparsa di Dean e alle gravi accuse che ha rivolto al suo ex datore di lavoro.
Chi era Joshua Dean?
Joshua Dean ha iniziato la sua carriera presso Spirit AeroSystems, un importante produttore di componenti aeronautici tra cui la fusoliera per Boeing, poco dopo essersi laureato in ingegneria meccanica nel 2019.
Nonostante sia stato licenziato a causa dei tagli legati al COVID nel 2020, Dean è stato riassunto nel 2021 come revisore dei conti della qualità.
È stato durante il suo periodo in questo ruolo che Dean ha affermato di aver scoperto significativi difetti di produzione in alcune parti del 737 MAX, difetti che secondo lui venivano ignorati dai vertici aziendali.
Nell’aprile 2023, Dean è stato licenziato, ufficialmente per non aver identificato un altro problema separato che ha portato all’interruzione delle consegne per l’azienda.
Tuttavia, Dean ha sostenuto che il suo licenziamento era una ritorsione diretta per i suoi sforzi di denuncia.
Ha accusato Spirit non solo di ignorare ma di nascondere attivamente i difetti alla Federal Aviation Administration (FAA), in particolare le questioni relative alla paratia pressurizzata di poppa del 737 MAX.
Battaglie legali e dichiarazioni pubbliche
Dopo il suo licenziamento, Dean ha intrapreso un’azione legale, presentando una denuncia al Dipartimento del lavoro e sostenendo il licenziamento illegittimo e la cattiva condotta da parte dei responsabili senior della qualità di Spirit AeroSystems, come riportato dal Seattle Times.
Ha anche affermato in una causa intentata dagli azionisti di Spirit che lo stabilimento del Kansas aveva difetti “eccessivi”, sottolineando un modello di negligenza.
In dichiarazioni pubbliche, inclusa una alla NPR a gennaio, Dean ha espresso la convinzione che il suo licenziamento avesse lo scopo di metterlo a tacere e inviare un avvertimento ad altri che avrebbero potuto parlare di problemi di sicurezza.
“Se fai troppo rumore, ti metteremo a tacere.”
Ha citato il messaggio implicito del suo licenziamento.
La malattia improvvisa e la morte di Joshua Dean
La salute di Dean peggiorò rapidamente dopo aver sviluppato una grave infezione batterica, MRSA e polmonite.
Ricoverato in ospedale a Oklahoma City, aveva bisogno di cure intensive, inclusa l’intubazione continua e il supporto di una macchina per l’ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO).
Sua madre ha rivelato sui social media che una TAC suggeriva che avrebbe potuto avere un ictus mentre lottava per la sua vita. Nonostante gli estesi interventi medici, Dean è morto il 30 maggio.
Reazioni ed eredità del settore
La comunità aeronautica e i rappresentanti legali di Dean hanno pianto la sua scomparsa, sottolineando la perdita sia per la sicurezza del settore che per la fiducia del pubblico.
Il suo avvocato, Brian Knowles, ha rimarcato ad Al Jazeera la necessità per le compagnie aeree di supportare e incentivare meglio le divulgazioni relative alla sicurezza.
Nel frattempo, Spirit AeroSystems, pur contestando le affermazioni di Dean, ha espresso le sue condoglianze, indicando il profondo impatto della sua morte improvvisa.
Contesto più ampio e preoccupazioni continue
La morte di Dean avviene in un contesto segnato da un maggiore controllo su Boeing e sui suoi fornitori a seguito di numerosi incidenti e tragedie di alto profilo.
Il recente incidente in volo che ha coinvolto un pannello della porta di un 737 MAX 9 prodotto da Spirit non ha fatto altro che intensificare queste preoccupazioni.
Il settore dell’aviazione continua ad essere alle prese con l’equilibrio tra efficienza operativa e sicurezza senza compromessi dei suoi prodotti.