Gli indici americani son tornate a spingere al rialzo rompendo le resistenze chiave di breve termine, dopo aver passato quel periodo di debolezza caratterizzato da sedute ribassiste, come ci aspettavamo dopo la conferenza di Powell. I tre downtrend, che sarebbero dovuti partire il 20 marzo post-FED, non hanno raggiunto le rispettive aree di supporto dove avevamo ipotizzato le zone target: per quanto riguarda SP500, quando quotava 2820, avevamo individuato il possibile target a 2640 punti, mentre la discesa si è fermata a 2780 punti circa; stessa cosa per DOW JONES (che ci ha colpito lo SL) e NASDAQ, i quali sarebbero dovuti ritracciare da 25750 e 7370 punti per raggiungere i livelli di supporto posti a 25000 e 6900 punti, fermandosi però rispettivamente a 25340 e 7250 punti. Dato che queste discese sarebbero dovute durare molte più sedute e andare a formare un mini-trend di breve/medio periodo, essendo stato riassorbito praticamente in 4-5 sedute, è molto probabile che ora i prezzi andranno a raggiungere le successive resistenze poste a ridosso dei massimi assoluti per poi subire nuovamente un attacco ribassista sempre verso i supporti chiave citati in precedenza. Quindi per riassumere: ci aspettiamo una continuazione di questo uptrend di brevissimo periodo con obiettivo le resistenze statiche poste rispettivamente a quota 2906/2930 punti (SP500), 26700 (Dow Jones) e 7660 punti (Nasdaq). Entriamo long su SP500 con target la prima resistenza posta a 2906 e lo teniamo in portafoglio per poche sedute: per noi il trend principale deve subire ancora uno storno per via dello scenario fondamentale configuratosi.
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