Ebbene sì, con il secondo dato consecutivo del GDP (Gross Domestic Product, italianizzato PIL, Prodotto Interno Lordo) le porte della tanto discussa recessione tecnica si sono finalmente aperte.
Mercoledì 27 luglio, al meeting FED, il buon Jerome Powell ha confermato il rialzo dei tassi di altri 75bp, portandoli al 2.50% per combattere l’inflazione misurata al 9.1%.
Riassumiamo: guerra Russia-Ucraina, inflazione dilagante, rialzo del costo del denaro, economia in recessione… eppure forse, tra tutte queste bad news, la più importante è solo una: i mercati hanno chiuso il miglior mese da due anni a questa parte. Strano, vero?
Il Nasdaq chiude luglio con un sonoro +12.5% e l’S&P500 con +9.2%.
Bisogna ricordare che il mercato anticipa circa 6 mesi e che fare trading sulle notizie non è una buona cosa. Le notizie sono alla portata di tutti, ma Wall Street lancia sempre un messaggio - in anticipo - attraverso i grafici.
Vediamolo nel dettaglio.
Per tutti i motivi descritti da un mese e mezzo a questa parte, in tutte le rubriche che abbiamo fatto, riteniamo di essere nella gamba rialzista di un nuovo bull market.
Ecco qui sotto un grafico settimanale del settore Technology, da 8 anni a questa parte; sotto è messo in relazione all’S&P500. Da notare come ogni rottura di un nuovo massimo di forza relativa sia coinciso con il rialzo dei prezzi del settore Tecnologico. (la resistenza è rappresentata dal rettangolo rosso, la rottura dalla linea verticale blu)
In questa settimana abbiamo assistito a una nuova rottura: vedremo nelle prossime settimane se questa sarà confermata oppure no.
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